Interventi di gruppo
La metodología adottata é teorico-pratica; ció significa che in ogni sessione si combina una parte teorica, che serve da base, e una vertente di esperienza che si realizza attraverso attivitá individuali /o di gruppo che facilitano la comprensione e integrazione di entrambe le parti. Secondo questo modus operandi, in primo luogo si transita l’esperienza, poi si raccoglie il vissuto e, alla fine, si concettualizza.
Teatro terapeutico
Il corso di teatro terapéutico fu la prima esperienza professionale che viví in Spagna. Stavo collaborando come volontaria in un centro nel quale venivano seguite donne che avevano sofferto violenza di genere. Per loro era stato concepito, a livello di gruppo, un corso di tecniche di rilassamento e un altro di autoaiuto. Dopo aver partecipato a varie sessioni, mi resi conto che questo focus di intervento mi sembrava insufficiente all’ora di appoggiare queste persone nel loro delicato processo di ricostruzione interna.
Mi venne quindi in mente un modo alternativo per trattare la sintomatología típica delle situazioni di maltrattamenti e proposi un corsi pilot di teatro. L’esperienza si riveló un successo e con il tempo potei ampliare la partecipazione a tutte quelle donne che sentivano la curiositá di esplorarsi attraverso le arti sceniche.
Durante questi anni capii ancor meglio il significato del termine “terapéutico”: si trattava di creare uno spazio nel quale le persone si davano il permesso di creare, sperimentare ed essere felici. Uno spazio sicuro, formato da compagne che, sessione dopo sessione,si erano convertite in amiche e spettatrici entusiaste dei cambi personali che erano stati promossi nel cammino.
Il teatro terapeutico descrive un’esperienza aperta a tutti coloro che sono disposti a conoscere un processo di cambio attraverso un lavoro psico-corporale. L’obiettivo finale é raggiungere un miglioramento del benessere físico, mentale e psicológico sia a livello individuale che relazionale.
Si differenzia dal teatro artistico perché non ha come fine principale il prodotto estético, bensí la creazione e l’attenzione ai processi relazionali. Il potere del teatro aumenta quando é possibile lavorare sulla creativitá della persona come scoperta di se stessa, come rappresentazione delle relazioni, dei sentimenti e delle storie di cui difficilmente si parla.
il teatro si presenta come un universo formato da molteplici possibilitá e infiniti linguaggi, come un luogo di relazioni straordinarie e intene dove viene promossa una costante ricerca del senso delle relazioni quotidiane a beneficio del individuo e del gruppo.
Empowerment
Mi resulta extremamente difficile tradurre dallo spagnolo o dall’inglese questo concetto, che temo si potrebbe trasladare a un nostramo “potenziamento”, definizione che non mi resulta la piú consona.
L’obiettivo del corso é facilitare uno spazio di apprendimento e conoscenza personale, finalizzata alla promozione di comportamenti coerenti con le emozioni e i pensieri di ogni partecipante, piú in lá di ruoli ed etichette. Come anticipato, il transito in questo corso esonda questa stessa definizione, visto che coinvolge un cambiamento personale intenso e profondo.
Confesso che le donne sono “la mia debilitá”, e da sempre mi ha affascinato la possibilitá di creare spazi nei quali brindare momenti di riflessione individuale, destinati alla promozione di un processo di evoluzione. I gruppi femminili posseggono qualcosa di magico che mi cattura e seduce: il sentimento di sorellanza, il coraggio nel questionarsi, l’osar guardarsi internamente e dare una forma nuova a ció che le limita, il valore di immergersi nelle emozioni…tutto ció, ed altro, si crea in ogni incontro.
Si tratta di spazi che conducono alla ricerca di relazioni positive, di alleanze e, a livello collettivo, propiziano la fiducia, il riconoscimento reciproco e il sostenersi a vicenda.
Personalmente, l’apprendimento e l’arricchimento é altissimo e mi sento una privilegiata a poter condividere un pezzetto del mio camino con ognuna di queste meravigliose donne che partecipano in questo corso.
Persone migranti
Abdelmalek Sayad, in “La doppia assenza”, comenta che, in bilico tra una societá ricca e una povera, la persona migrante si trova sempre fuori luogo, intrappolata nel paradossi della doppia assenza. Una é l’assenza del migrante rispetto alla propria patria, l’altra é quella che trova poi nelle societá “di arrivo”, nella quale é incorporato ed escluso allo stesso tempo.
Anche io sono migrante e conosco la sensazione di essere in un posto che non arrivi mai a riconoscere come tuo; é per questo che, anni fa, decisi di promuovere uno spazio di incontro per persone migranti di un Centro de Atención al Inmigrante.
Di primo acchito la mia idea era quella di sviluppare un corso di teatro, ma al rendermi conto che la conoscenza dello spagnolo era praticamente minima, dovetti riprogettare l’intervento. E lí, migrante tra migranti, creai un gruppo con il quale divertirsi, ridere, sperimentare attraverso il gioco e il corpo. Attraverso tecniche di espressione corporale, esercizi ludici provenienti dalla risoterapia e dall’improvvisazione, creammo un gruppo che fu capace di trovarsi e condividere dal rispetto, l’allegria e la diversitá.
Junt@s
“E se invece di amarci tanto, provassimo ad amarci bene” Marwan.
L’idea di questo progetto nasce, anni fa, dall’esperienza nell’accompagnamento individuale e di coppia e del mio proprio cammino terapeutico. Giá in precedenza avevo promosso dei corsi finalizzati ad imparare como -co-costruire una relazione sentimentale sana e sicura; a livello personale, avevo ben presente le difficoltá che si sviluppano nel momento in cui ami qualcuno, senza che le credenze, le paure, le carenze e il passato famigliare ostacolino l’esperienza del condividere.
En el momento in cui la mia propia vita sentimentale trovó nome e luogo per fiorire, insieme alla terapeuta integrativa a coach Pilar Colomer, nacque Junt@s. Aprendiendo a Amar.
Junt@s é un viaggio con diverse fermate, traboccante di scoperte e apprendimenti sul mio modo di amare, nel quale l’avventura é garantita e la cui meta finale é imparare ad amare bene. In questo percorso si passano in rassegna, tra i vari aspetti, il modo di vincolarsi; le influenze famigliari nel mio modo di amare; separazioni e rotture non risolte; la comunicazione nella relazione; gli strumenti che posso integrare per definire un nuovo modo di stare in coppia.
La metodología é esperienziale: proponiamo dinamiche ed esercizi a partire dai quali resulta piú facile la presa di coscienza e il successivo proceso di integrazione personale. Per favorire la partecipazione a questa esperienza, abbiamo diviso il programma in monografici: in tal modo si potrá transitare l’intero corso o solo le tematiche di interesse.
A.M.P.A. (Associazione genitori)
Ció che realmente mi muove a fare il mio lavoro é la passione e la curiositá. Per queste ragioni, quando incontro qualcuno che condivide queste mie stesse sensazioni, mi invade l’entusiasmo e la creativitá. Questo é quanto accaduto quando un gruppo di mamme e papá decise di offrirmi l’opportunitá di condividere con loro uno spazio di crescita basato sul coraggioso sguardo verso il nostro mondo interiore. Poter lavorare con persone generose e cosí coinvolte é veramente un lusso e un privilegio che conferisce il tocco magico a questi incontri.
In questo corso, svoltosi in una scuola pubblica di Valencia, sono stati affrontati vari temi, tra cui il mondo delle emozioni e l’autoconoscenza come fondamento sul quale erigere un’educazione cosciente, responsabile e rispettosa.